A pag. 211 compare la nostra relazione Il contributo delle neuroscienze al pensiero psicoanalitico.
Qui di seguito l'abstract del lavoro:
Inizialmente proposto da Eric Kandel come nuova prospettiva per la psichiatria del nuovo millennio e sostenuto in Italia, tra gli altri, da Mauro Mancia, il dialogo tra neuroscienze e psicoanalisi è diventato in questi ultimi anni una delle frontiere più combattute, a livello internazionale, della ricerca interdisciplinare in ambito psicologico; la conseguente possibilità di abbandonare il riferimento d'obbligo alla metapsicologia, propugnato tra gli altri da Antonio Imbasciati, e di orientarsi invece verso la biologia della mente costituisce la sfida da vincere per riportare la psicoanalisi nell'ambito delle terapie scientificamente verificabili e sostenibili. A fronte però dell'indubbia apertura di interesse verso il nostro pensiero manifestata da numerosi neuroscienziati - da Antonio Damasio a Mark Solms, da Cristina Alberini a Vittorio Gallese - la risposta del mondo e delle istituzioni psicoanalitiche è stata purtroppo finora alquanto povera e spesso improntata a diffidente resistenza. Le affascinanti e suggestive scoperte neuroscientifiche in vari ambiti tematici apparentemente cruciali alla nostra elaborazione teorica - l'emozione, il processo decisionale, l'inconscio, la relazione interpersonale e l'intersoggettività, l'amore, la motivazione, il piacere, la scelta e il controllo del comportamento, etc. - attendono perciò ancora in gran parte di essere rielaborate in teorie complessive che riformulino in termini contemporanei e scientificamente accettabili la ricchezza delle intuizioni di più di cent'anni di psicoanalisi.