mercoledì 2 dicembre 2009

Recensione del libro su L'Indice

Pierluigi Politi ha recensito il nostro libro sul numero di novembre de L'Indice (Psicoanalisi e neuroscienziati, pag. 32), leggendolo contestualmente al saporito pamphlet di Paolo LegrenziCarlo Umiltà, Neuro-mania. Il cervello non spiega chi siamo, edito da Il Mulino (Bologna 2009) che parte, invece, dalla considerazione della stupefacente irrilevanza clinica delle neuroscienze:

Silvio A. Merciai e Beatrice Cannella hanno cercato di trascrivere su carta il frutto – finora online – dei corsi tenuti presso l'Università della Valle d'Aosta. I due temerari si sono così allontanati dalla necessità dell'aggiornamento cogente in tempo reale, concedendo spazi a riflessioni più ampie e a qualche tentativo di sintesi. Il risultato è un volume ancora aggiornato, sì, ma anche compatto ed omogeneo, che mette a disposizione degli psicoterapeuti di ogni estrazione una gran mole di dati, piuttosto ben organizzati, risparmiando il tempo e la fatica necessari per un aggiornamento di prima mano. Le numerose, estese citazioni lo fanno rassomigliare più ad una antologia che ad un comprehensive textbook.
Le grandi aree di ricerca, sono puntualmente citate e sintetizzate; vi trovano spazio, ad esempio, la neuroeconomia, come il fenomeno del
mirroring, il tema della plasticità cerebrale e l'utilizzo del placebo. Così pure i grandi personaggi della ricerca neuroscientifica vi trovano posto, da Damasio a Kandel, da LeDoux a Rizzolatti, solo per citarne alcuni. Insomma, sul versante delle neuroscienze, la rassegna delle conoscenze, della letteratura, persino del contorno, è molto ricca: dalle biografie dei ricercatori, alla storia delle controversie, tutto appare in ordine. Minore uniformità si apprezza sul versante psicoanalitico dove gli Autori riportano – onestamente – posizioni e atteggiamenti assai divergenti. L'impressione che si ricava dalla disomogeneità delle teorie, degli stili, dei risultati è che, quando anche coniugassimo il decennio del cervello con il secolo della psicoanalisi, quando anche psicoanalisti e neuroscienziati rinunciassero, ciascuno per la sua parte, a fraintendimenti, gelosie e spocchiosità, il divario tra le due discipline resterebbe marcato.

Naturalmente concordiamo con la conclusione del recensore – che ringraziamo per l'attenzione che ha dedicato al nostro libro – che entrambi questi volumi ricordano al lettore, ..., quanto siamo ancora lontani dal poter affermare certezze universali a proposito di quell'incredibile microcosmo che chiamiamo mente e sulla sua constatazione dei traguardi ancora non raggiunti circa le possibili ricadute anche cliniche (anche se con una sfumatura di fiducia nella ricerca neuroscientifica che nella recensione non ci sembra di cogliere ...).